Galleria Brillantina

Iquitos, Perù 2017

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® Francesco Pavia

 

Amazzonia: caldo, umidità, zanzare, fango e pioggia. Tutto questo passa in secondo piano durante il workshop, il nostro gruppetto di maniaci della fotografia non si scoraggia! Il fango è poesia, la pioggia aiuta a dare un tocco di magico alle immagini. Tra una papaya ed un caffè troppo lungo Ernesto ci mostra i suoi lavori inediti, così come il lavoro di Giorgio e Nilo, che a breve vedranno vita! La compagnia di ottimi fotografi non può che spingermi a non essere banale nei miei scatti. Abbiamo visto luoghi davvero remoti che hanno lasciato una traccia indelebile nella mia anima, chissà se mai tornerò! Anche se non accadrà, grazie al paziente sforzo di Ernesto (e Nilo e Giorgio) so di essere tornato con una manciata di fotografie degne di questo nome!!!
Una grande avventura fotografica e umana! Francesco Pavia

 



 

® Giorgio Negro

 

Viaggiare, viaggiare…. Da un luogo all’altro, certamente, é magnifico : ad ogni passo un’incontro, ad ogni incontro un’esperienza, per ogni esperienza una scoperta. Ma la vera bellezza sta nel viaggiare nel tempo, indietro, indietro… Scoprire ció che fu e che ci permette di essere quello che siamo oggi, e che non siamo più. Iquitos é questo: un lasciarsi andare nel fondo del mistero di un viaggio verso il passato. Un mistero che non si lascerà svelare, ma che ti inviterà sottilmente a scoprirlo, come una provocante sirena dal fondo della giungla. Giorgio Negro

 



 

® Nilo Rebecchi

 

Una bussola. Nella fotografia questo è per me Ernesto. Mi indica la giusta direzione. Sovente imbocco una strada che mi affascina, forse inconsciamente sedotto dalle meteore del momento, ma che non mi conduce da nessuna parte. Lui con gentilezza, col consueto rigore e la sincerità, anche scomoda, del maestro, me lo segnala. Il suo occhio colto, raffinato, allenato percepisce all’istante ciò che non funziona. Talvolta dubito delle sue indicazioni. Mi occorre più tempo, ma puntualmente mi rendo conto che ha ragione. Non ci sono scorciatoie, non posso farmi e pretendere sconti. La strada è quella, difficile, senza alternative. Ancora grazie per insistere nell’indicarmela.
E’ stata una bella opportunità condividere quest’esperienza con Giorgio, Francesco e Raul. Nilo Rebecchi

 



 

® Raul Goycolea

 

La strada solitaria e il quarto viaggio a Iquitos, ma la prima volta con Ernesto, un fotografo che è stato un punto di riferimento nella mia carriera. Torno a vedere i miei amici Iquiteños, il caldo, l’umidità, l’incidente quasi tragico del mio amico Jackson, vado al suo barbecue benefico per raccogliere fondi, lo abbraccio e capisco che un viaggio non sono le foto che fai, ma gli amici che fai per strada. Esci a berti il Respiro del Diavolo e senti come se le budella si fossero cotte con aguardiente e peperoncino Charapa. Tutti voi pensate che qui viviamo sugli alberi e ci muoviamo in canoa, mi dice Laura. Lo trovo così giusto. Vai alla piazza xxx, ascolta Trap, beviti una Pilsen Callao, fuma erba e guarda i giovani baciarsi con amore e calore nelle notti già calde. L’alba con 28 gradi, la luce blu, le serate verdi, le notti viola. Prendi una barchetta e perditi in una città dove nessuno va, goditi lo scenario, il suono del motore. Mangia i pesci donzella e il ceviche di paiche, bevi la bevanda analcolica Camu Camu. Goditi anche le storie tristi, quelle che gli amici di là ti raccontano, vedi le carezze degli altri, la solidarietà. I moto taxi non si fermano, l’umidità, la febbre, le punture di zanzara, il sorriso di una lucertola morta. Le foto che seguono, si accumulano e cominciano a dirmi delle cose e mi raccontano, cominciano a parlarmi di notte mentre piove come se un’onda del Pacifico cadesse dalle nuvole, è notte e mi sento caldo e febbrile, la visione offuscata, le mani sudate, ora capisco cosa volevo dire su Iquitos. Pianifica il prossimo viaggio, cerca di capire come lo finanzierai, ritorna a vedere gli amici. Perché Iquitos? Non lo so ancora. Raul Goycolea

 


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