Galleria Medio Kilo de Desmadre Mexicano
Oaxaca, Messico 2017
® Giorgio Negro
É proprio vero che non posso separarmi dal Messico. È l’unico posto al mondo, dove è normale allucinare. Qui mi sento a mio agio e ci rivengo. Anche se alla fine neanche mezzo chilo di funghi magici e litri di benzina con vago sapore di mescal sono capaci di farmi vedere cosa c’è dietro le maschere che questi indigeni gentili e misteriosi si mettono per perpetuare tradizioni che speriamo McDonald non potrà mai sradicare. Non importa: ostinatamente vago per questa terra dolce e meravigliosa, ascoltando uscire da essa la voce di coloro che ci hanno lasciato per sempre e che ci hanno consegnato il mondo in eredità. Fotografare questa voce sembrerebbe impossibile, anche se a volte, guardando le immagini scattate dai miei compagni di viaggio, vedo che il miracolo, magicamente, avviene. Sarò capace anch’io di ricreare questa magia? Mi toccherà aspettare qualche mese, fino a quando i miei negativi, finalmente sviluppati, mi diranno se sono stato sordo o no. Meno male che i miei compagni, ancora loro, oltre ad essere dei fantastici fotografi e dei festaioli senza pari sono degli esseri umani “troppo umani”: quando ho mostrato loro le foto che ho scattato in tanti anni di avventure latinoamericane e che rappresentano il mio grande sogno di pubblicare un libro, le loro parole mi hanno commosso. E questo nonostante fossero le 10 del mattino e non avessero in corpo nemmeno una goccia di mescal…. Fatto sta che le critiche e l’incoraggiamento di questi meravigliosi amici mi ha fatto capire che il libro “c’è”, e che presto arriverà il “Tempo dell’Anima”. Giorgio Negro
® Judith Tiburcio
Caro Ernesto
È difficile esprimere con le parole questi dodici giorni insieme, che hanno superato tutte le mie aspettative. Mi aspettavo un ottimo workshop di fotografia con EB così com’è stato, ma alla fine è stata un’esperienza di vita di cui farò sempre tesoro nel mio cuore. Sono entrata con la paura di esplorare me stessa, temendo che nessuna foto sarebbe riuscita. Alla fine, ho capito che se scattavo fotografie con entusiasmo e autenticità, le asciavo che la mia intuizione esprimesse ciò che voleva: ovvero essere me stessa, accettare me stessa come sono e condividere chi sono con le mie immagini.
Ognuno dei membri del gruppo è stato un insegnante per me, l’universo ha interagito perfettamente tra noi. Le percezioni che mi venivano dalla vita e dalla morte mentre camminavo attraverso le tombe degli “altri” antenati, hanno finito per connettermi con i miei antenati e con i miei cari, che mi hanno fatto godere di ogni momento che abbiamo condiviso e di entrare in contatto con il meglio di ognuno di noi e del nostro amore.
Non posso esprimere in questo scritto la mia gratitudine per Ernesto, e per tutti i suoi insegnamenti. Mi hai mostrato l’ethos più profondo del mio paese, come fotografarlo con la mia anima e sentire un’energia meravigliosa e magica nella Sierra Mazateca. Grazie per avermi incoraggiato e avermi dato la fiducia di scattare fotografie, e per portarmi in diverse “dimensioni” attraverso le offerte votive e i cimiteri che abbiamo visitato.
Per essere stato un critico severo nell’editing, ma sempre spiegando il perché e rendendoci partecipi, facendoci esprimere la nostra opinione. Sono eccitata, motivata e molto felice.
Ricordo Oaxaca 2002 e adesso Oaxaca 2017. Quindici anni di questa meravigliosa amicizia.
Mort, “American Beauty”, grazie per avermi insegnato Photoshop, Canon, jpg, tecnologia. Con il tuo esempio mi hai insegnato a continuare con l’incoraggiamento nei momenti difficili, che non c’è età per innamorarsi, ballare e continuare a flirtare fino a diventare rosso. Spero che presto mi concederai l’onore di ballare la salsa.
Giorgio, grazie per avermi incoraggiato a seguire questo workshop e mettere le mie passioni davanti a tutto con un piccolo sforzo, amo essere tua amica e che hai condiviso le fotografie del tuo libro “Tiempo de Alma”. Il tuo arrivo in Messico e il viaggio Puebla-Oaxaca saranno indimenticabili.
Patty, sei un regalo nella mia vita. Emani gentilezza e generosità, sei piena di gioia e di un entusiasmo che si è arrivato a tutti, le tue fotografie mi hanno tolto il singhiozzo e ho adorato il tuo modo appassionato di ballare. Ti amo.
Monica, grazie per avermi accompagnato in queste pericolose curve verso Huautla. Ho adorato parlare con te in questo lungo viaggio. Grazie per aver condiviso le tue conoscenze, i consigli fotografici e le tue meravigliose fotografie.
Juanito, che bello essere stata vicino a te, Ernesto mi ha detto che mi avresti aiutato a fare editing, ma dopo il tuo NO NO NO, non sono scappata. Ci vediamo presto a Puebla de los Angeles.
Xan, sei un grande uomo con molti bambini dentro, è stato un vero piacere condividere questi lunghi viaggi con te, la tua gioia e passione per la vita sono contagiose. Grazie copilota, grazie per la tua musica parte dello scenario Mazateco, e per ascoltare delle mie storie di vita, anche se solo i primi due capitoli. Grazie amico “viaggiatore”, stare con te è stato molto salutare. A presto.
Lorenzo, sei un grande fotografo che unito alla tua sensibilità e dolcezza mi ha aperto il cuore con tanta forza che penso a te e spero che mi verrai a trovare, ogni volta che ascolterò Sigur Ros, ti ricorderò come uno dei miei figli. Grazie per avere tanta pazienza e insegnarmi migliaia di cose e suggerimenti come Bridge, Photoshop, come archiviare, come salvare le foto e così via. Tutto il mio amore per te.
Lei, grazie per avermi fatto domande. Grazie alle tue domande e ai tuoi dubbi ho trovato risposte, grazie per mostrare la tua vulnerabilità, grazie per essere onesta, sensibile, grazie per avere ascoltato le mie domande emotive e per avermi dato risposte accurate, grazie per avermi aiutato a domare il mio ego, grazie per aprirmi le porte del tuo cuore e dei tuoi sogni. Judith Tiburcio
® Lei Davis
Sono venuta al workshop di Oaxaca cercando di fotografare la morte – un argomento che ha sempre avuto un significato speciale per me, quasi un’ossessione. Volevo capire perché c’è la morte, perché c’è vita, qual è lo scopo della mia vita e ho pensato che un evento come il Giorno dei Morti sarebbe stato una grande opportunità per osservare e riflettere su ciò.
Durante tutto il workshop, abbiamo fotografato molto nei cimiteri, e sembra una cosa molto deprimente da fare, ma l’esperienza è stata esattamente l’opposto. È stato bello vedere come si celebra la morte e come gli amati morti siano benvenuti e apprezzati in questo periodo – è stata una celebrazione della vita più che un lutto. Il mio interesse nel fotografare la morte riflette anche dove sono nella mia vita – stavo lentamente morendo dentro e stavo cercando di capire perché. Vivere questo bellissimo evento unico e stare con persone meravigliose e diverse che amano la vita, nonostante le difficoltà, mi ha aiutato a capire di cosa tratta la vita.
Per me, il workshop è stato più che un’esperienza fotografica, è stata un’esperienza di vita in cui ho imparato da Ernesto e da ciascuno dei miei compagni di classe, e che ora considero buoni amici. Conoscendo e stando con loro nelle ultime due settimane, ho imparato non solo sulla fotografia, ma anche su come vedere il lato positivo delle cose, amare ed essere se stessi, essere comprensivi e accettarsi l’un l’altro, essere sempre grati e fidarsi degli altri, lasciarsi andare e farlo (qualunque cosa essa sia!).
Prima e durante questo viaggio, continuavo a domandare a me stessa, ai miei amici, all’Universo – cos’è la morte, cos’è la vita, qual è il punto di tutto e la semplice risposta era proprio di fronte a me – vivere e godersi il momento presente, e durante il workshop l’ho capito profondamente e l’ho vissuto più di ogni altra volta nella mia vita. In molti modi, stavo cercando la morte in questo workshop, ma non l’ho trovava da nessuna parte.
L’ultimo giorno, ho festeggiato il mio compleanno, celebrando la vita. Lei Davis
® Lorenzo Zoppolato
Sarò sincero e userò pochi fronzoli, il workshop di Ernesto mi ha messo in difficoltà, ed è questo il regalo migliore mi potesse fare. Ero partito carico e sono tornato a casa con molte domande sulla fotografia, sulla Vita e sulla morte. Ed è di questo che voglio ringraziare. Perché la vera crescita (non solo fotografica) passa attraverso le difficoltà. La crescita è discussione anche accesa. Il mio carattere severo con me stesso unito alla responsabilità di una borsa di studio che mi ha onorato, mi ha fatto prendere fin da subito le cose sul serio nella consapevolezza dell’importanza dell’opportunità unica che mi è stata data.
Da qualche anno, in diverse parti del mondo molto distanti tra loro, sto indagando il rapporto che le persone hanno con il sentimento del lutto. Un progetto non di racconto etnografico, ma un viaggio personale nelle realtà che mi aiutano a evocare il mio immaginario.
Troppo spesso si scattano fotografie nella speranza che possano compiacere qualcuno, a volte per qualche like in più, a volte per un concorso del quale l’anno dopo nessuno ricorda più il nome.
Si rischia così che si preferisca la via breve, piuttosto che le difficoltà che ti portano a fare le foto “che rimarranno con te per lungo tempo” per usare le parole di Ernesto. La vita, la morte e la fotografia si sono unite così tanto che parlando di una, mi riferisco all’altra.
In questo senso il workshop di Ernesto, unito alla partecipazione degli altri alunni di alto livello, mi ha aiutato in maniera significativa ad entrare in difficoltà, perché per crescere bisogna anche saper lasciare andare i riferimenti con i quali sono cresciuto.
Ernesto mi ha aiutato a capire che per diventare grandi bisogna tenere nel cuore i nostri genitori e maestri, ma avendo il coraggio di metterli in discussione, e iniziare un proprio percorso.
Arriva il momento che il maestro va ucciso (metaforicamente parlando). E questo fa male, malissimo, ma è un passaggio necessario.
Parlo di fotografia? Parlo di vita?
Come ho già detto le cose si confondono in questo miracolo poco tecnico e molto magico che è la fotografia. Grazie Ernesto per avermi insegnato che cos’è la fotografia. Per avermi liberato e avermi fatto capire che non sono come te. Non meglio, non peggio. Ma semplicemente e finalmente me stesso. Lorenzo Zoppolato
® Monica Jimenez
Lei, Patty, Judith, Lorenzo, Juan, Giorgio, Morton, Xan e Ernesto … Che gruppo di persone bello e stimolante! Grazie a tutti per l’incredibile energia positiva e la straordinaria esperienza!
L’chaim! Alla Vita… Monica Jimenez
® Morton Lerman
Buon giorno amici,
Non sono mai stato con un gruppo di persone così talentuose, divertenti, calorose e gentili come tutti voi qualche settimana fa. La mia speranza è di poter fare incrociare nuovamente le nostre strade. Presto.
Giorgio: ubriacarti con te è stata un’esperienza. Il miglior liquore che abbia mai bevuto. Quella notte nel ristorante vicino all’albergo, mi hai quasi messo sotto il tavolo. L’ultima volta che ho bevuto così tanto avevo diciannove anni ed ero a scuola, ed ero altrettanto stupido.
Monica: Devo ringraziarti per il tuo talento nel selezionare alcune delle mie immagini. La mattina in cui siamo andati al cimitero umido e nebbioso, ero preoccupato quando non sei tornata all’orario prestabilito. Lavori davvero intensamente con la fotografia. Si vede.
Juan: Sembravi così amichevole, educato e gentile. Poi ti sei trasformato in una tigre sulla pista da ballo con Patty. E ‘stato divertente guardarvi. Vorrei poterlo fare anch’io.
Patty: Devo ringraziarti per esserti presa cura di me e per le continue traduzioni. Provo sentimenti gentili e affettuosi quando penso a te.
Lorenzo: Ho imparato molto da te e dalla tua Leica. Il tuo talento è evidente So che la malattia di tua madre ha pesato su di te. Sperando che tutto vada per il meglio. So che significa perdere persone importanti.
Judith: Ricordando le tue mani volando per rinfrescarti la faccia quando ti ho detto qualcosa che ti ha fatto arrossire mi fa sorridere. Questo momento è impresso in modo permanente nella mia memoria.
Lei: Grazie per aver parlato in una lingua che ho capito. Scoprirai che la vita si deve vivere con gioia il più delle volte, se glielo permetti. Puoi fare delle scelte nella tua vita. Scegli amici che sono felici con la loro vita, balla con un sacco di ragazzi, mangia del buon cibo, viaggia con le persone che ti piacciono, lavora duramente nel tuo lavoro, ti darà grandi soddisfazioni e rimani in contatto con me. Sei una donna formidabile, scegli il divertimento, scegli la gioia e non mettere in dubbio la tua vita. Ricorda sempre che puoi scegliere, se una cosa non va, scegline un’altra.
Xan: Sei sempre stato divertente. Sì, parteciperò alle Olimpiadi, solo perché pensi che dovrei. Trova il tempo di mandarmi una riga sulla tua stampante e se posso aiutarti, bene.
Ernesto: ti ho lasciato per ultimo perché mi hai insegnato più di tutti. Arriverò alla fotografia, ma anche alla mia età mi hai insegnato a seguire le mie passioni e i miei desideri. So che l’hai insegnato ai tuoi ragazzi e ne sei molto orgoglioso. Spero che anche il resto del nostro gruppo abbia appreso dal tuo insegnamento.
Quello che ho imparato:
1. Non lasciare che oggetti distraenti rovinino l’immagine.
2. Sentire emozioni prima di scattare.
3. L’ovvietà in un’immagine non è molto interessante.
4. Non lasciare i tuoi occhiali e il telefono in una fonda di tacos.
Come hai detto Ernesto, questo workshop è andato ben oltre le mie aspettative!
Voglio ringraziare con tutto il cuore tutti voi, ognuno mi ha dato una crescita specifica in questa parte importante della mia vita! Morton Lerman
® Patty Dada
Juan, il mio compagno di ballo, uno degli uomini più dolci che abbia mai conosciuto! Grazie mille per tutto! Sei così delizioso!
Judith sei una grande donna con un’energia vitale e una meravigliosa forza messicana!
Grazie per mostrarmi questa meravigliosa terra!
Monica grazie mille per condividere con me tante cose e per mostrarmi questo percorso che mi ha portato a questo meraviglioso gruppo di persone! Grande abbraccio.
Lorenzo, il tuo talento e la tua vulnerabilità su questa terra ti porteranno molto lontano. Ti adoro!
Xan, le parole non ti renderanno giustizia! Sei grande! Grazie per avermi dato la forza che non sapevi che mi stavi dando! Sei un essere umano unico.
Lei, mia cara, le tue molteplici domande mi hanno aiutato a rispondere alle mie: quelle che non mi sarei mai nemmeno chiesta se non fosse stato per te!
Grazie dal profondo del mio cuore!
Giorgio, aspetterò con ansia il giorno in cui ti vedrò di nuovo in questa vita o nella prossima!
Continua a divertirti con così tanta passione!
La felicità di sapere che ti ho tolto il singhiozzo almeno con una fotografia mi accompagnerà per sempre!
A te Mort, mio caro e amato amico, un enorme abbraccio.
Grazie per avermi dato la tua forza e la tua meravigliosa curiosità per la vita! Sei stata una grande fonte d’ispirazione per me!
E a te Ernesto, un grazie assoluto per avermi dato questa opportunità e per avermi dato la forza di vedere oltre. Spero di condividere ancora con te la dolcezza della vita!
Voglio che tutti voi sappiate che aspetterò di rivedervi in questa vita.
La mia casa sarà aperta per ognuno di voi SEMPRE!
Baci e abbracci
Vi amo tutti, e grazie per tutto! Patty Dada
® Xan Quintana
La magia accade… a volte… e, questa volta, è avvenuta sicuramente!
Come un puzzle, tutti i pezzi si sono uniti e sono diventati uno. Luna piena con funghi magici, la retrospettiva di Graciela Iturbide, nebbia, huhuentones, vita e morte… e il tutto in questa terra mistica e surreale…
Tutto scorreva, scorreva molto bene, e non credo nelle coincidenze, penso che tutto questo fosse destinato a succedere in qualche modo…
La fotografia era il collegamento, e la scusa, ma nel complesso un gruppo straordinario di esseri umani riuniti attorno a un maestro di cerimonia eccezionale. Sebbene fossimo molto diversi fra di noi, tutti i membri del gruppo ci siamo ritrovati perfettamente fra di noi nei diversi momenti di vita condivisi, guidati sapientemente dalla sensibilità, dall’istinto e dall’esperienza del maestro Ernesto Bazan.
Gli apprendimenti che ho ricevuto da questo workshop sono andati al di là della fotografia, e, allo stesso tempo, hanno superato la fotografia stessa. Ernesto ci ha mostrato che non importa solo il modo in cui vedi il mondo, ma piuttosto devi conoscere te stesso e capire come vedi il mondo cercando di comunicarlo. Mi sento molto fortunato ad averlo incontrato e non vedo l’ora di continuare ad imparare da lui…
Sono andato via da Oaxaca con la sensazione di essere sulla strada giusta, fotograficamente parlando, ma nel complesso sono tornato da Oaxaca con nove nuovi amici e un’esperienza di vita…
Dall’energia infinita di Mort, alla contagiosa gioia per la vita di Patty, alla mia compagna di viaggio Judith, alle infinite domande di LeiWhy, al talentuoso cuore profondo di Lorenzo, alla maestria di Giorgio, alla generosità di Monica, al grande cuore aperto di Juan, alla sensibilità di Ernesto.
Grazie a tutti ragazzi! Ci siamo riusciti! Xan Quintana