Galleria Nosotros y Los Otros
Oaxaca, Messico
® Aisling Murray
Fotografare a Oaxaca è una festa per gli occhi. Essere stata a Oaxaca con Ernesto e tredici appassionati di fotografia ha riempito il mio cuore di amore.
Ricordo che fin dal primo giorno Ernesto ci diceva di fotografare ciò che amiamo, ciò che fa battere il nostro cuore più forte, e così ho provato ad ascoltare quello che il mio cuore mi diceva di fotografare. Cada immagine scelta nella selezione finale, fa sobbalzare il mio cuore. Avere Ernesto come mentore è un regalo. Posso ascoltare ancora la sua voce dentro di me mentre guardo le mie immagini: “questa funziona”; “non c’è niente in questa foto tranne i cavalli”; o “bella”; o “questa foto ristagna”. Quando Ernesto fa la critica delle immagini durante la cernita quello che dice viene dal suo cuore. Ti fa guardare in ogni punto del tuo visore in maniera da rendere ogni particolare di una foto particolarmente importante. T’insegna a raccontare una storia con ogni immagine. Per questo ho scelto di trascorrere dieci gironi assieme a lui, per raccontare una storia con ogni immagine che catturo.
Ernesto ci ha portato alla Sierra de Juárez immergendoci nel vero Messico. E’ stata un’esperienza davvero incredibile andare di casa in casa assieme alle maschere. La gente di ogni villaggio ci riceveva nel loro mondo pieno di tradizioni. Ci hanno permesso di fotografare con facilità mentre ci offrivano cibo e bicchieri di mescal e cerveza.
Quando mi sono iscritta al workshop Ernesto mi disse che dovevo considerarmi fortunata perché alcuni dei suoi migliori studenti avrebbero partecipo al workshop. Avere trascorso del tempo con ognuno di loro condividendo risate, mal di macchina e dell’altro mescal mi faceva svegliare al mattino con un grande sorriso.
Sandra – Mi mancano i tuoi abbracci e baci ogni mattina. Ci rivedremo e andremo a ballare nuovamente.
Pam – Per il tuo meraviglio senso dell’umorismo e la motivazione nel voler catturare delle belle immagini. Sei una fonte d’ispirazione per me.
Stan – Adoro il tuo occhio critico e quando bevi birra.
Willem – Amo la tua passione per la fotografia e per vivere questo sogno.
Geralyn – L’amica delle conversazioni, che riesce a rompere tutte le barriere con gli estranei e che ama scattare fotografie molto belle di paesaggi.
Silvia – La mia amica italiana. Adoro il tuo tatuaggio. Sei una donna che ha molta forza sia fisica che mentale. Cerca di evitare strade curvose e piene di fosse.
Umit – mio Amico da diversi anni. Siamo riusciti a condividere un’altra esperienza. Grazie per avermi incoraggiato a seguire un workshop con Ernesto. Ti sarò sempre grata.
Todd – Amo il tuo senso dell’umorismo e la tua diligenza nel cercare di catturare delle belle immagini.
Tammy – Dolcezza, sei una grande artista. So che vedrò le tue immagini dovunque. Sei una donna che conosce il suo dono e che lo usa con tutto il suo cuore.
Stacy – Ho sempre apprezzato i tuoi pensieri e commenti sulla fotografia.
Simone – Sorrido ogni volta che ti penso. Amo la facilità e il desiderio di seguire il flusso delle cose e ovviamente la tua creatività con la tua macchina fotografica. Non ci dimenticheremo dei tuoi movimenti quando balli.
Oliver – Il nostro gigante gentile del gruppo. Mi sono divertita nel vedere come interagisci e fotografi la gente. Ti fai amare.
Sergio – Con gli occhi gentili e un sorriso meraviglioso ti colleghi alla gente così facilmente e li fai sentire speciali. Che dono che hai.
Juan – Grazie per avere condiviso il tuo profondo lavoro personale con tutti noi. Mi hai ispirato a togliere la polvere alla mia macchina fotografica analogica e di utilizzarla nuovamente. La tua gentilezza e dolcezza hanno toccato una parte profonda del mio essere. Ci rivedremo.
Questa è stata la mia prima esperienza in un workshop con Ernesto. Non sarà l’ultimo. Aisling Murray
® Geralyn Shukwit
Nosotros y Los Otros. Siamo Uno
Il cambio è inevitabile. Non vorremmo cambiare ma dobbiamo altrimenti le nostre vite non sono più nostre ma stati alterati fra quello che eravamo e ciò che siamo adesso. Dopo la morte di mio padre a gennaio volevo scappare via. L’isola di Pasqua… Vietnam… qualsiasi luogo andava bene pur di allontanarmi dai mesi passati, per scappare e ritrovare l’energia. Però l’idea di viaggiare sola mi portava a sentire altre ansie in un momento in cui volevo essere circondata da altre persone. Non c’è voluto tanto per decidere che avrei seguito un workshop con Ernesto, viaggiare, studiare e creare nuove amicizie. Ma quale workshop? Prima ho pensato a quello del Perù – fra le alte montagne e vicino alle stelle… o forse Oaxaca durante le feste dei morti? Alla fine ho scelto di seguire entrambi.
La notte nel cimitero le mie emozioni si sono scontrate mentre camminavo fra la gente che aveva perso i loro cari. Ho sentito un senso di stupore quando ho visto centinaia di candele illuminare la notte mentre ascoltavo la musica e i miei occhi vedevano le calendule color arancia. Poi da sola, in un angolo sperduto del cimitero il ricordo di mio padre mi ha fatto versare delle lacrime. Mentre mi muovevo lentamente una famiglia mi ha invitato a sedermi assieme a loro. Anche loro avevano perso il loro padre quest’anno; condividiamo un bicchiere di tequila pensando ai nostri cari. Non mi trovo davanti ad una cerimonia di cordoglio bensì a un inno alla vita. Mi sento felice di esserne stata partecipe.
I giorni seguenti sulle montagne, mentre le nostre foto e le nostre amicizie si approfondivano, sono stati per me la parte più bella. Svegliandomi con una vista mozzafiato dalle nostre stanze, nell’aria frizzante del mattino, sentivo l’eccitazione di quando sai che hai catturato un momento unico!
La sera celebriamo ogni giornata trascorsa assieme al mezcal e cerchiamo di dimenticare le tante curve e le buche del cammino. E pensare, che solo qualche giorno fa, quasi non ci conoscessimo mentre camminavamo nel mercato… e adesso quattordici siamo solamente uno!
Sono arrivata a Oaxaca con la mente dispersa e ho terminato il workshop con il cuore pieno di ricordi meravigliosi.
Ho chiuso il mio viaggio messicano con Judith, un’amica del mio primo workshop con Ernesto a Cuba. Ho avuto maniera di apprezzare quanto siano speciali e durature queste amicizie. Sono così importanti come la crescita del mio occhio. In realtà, le due cose si fondono cercando di catturare immagini e “elefanti” (elementi) mentre ridiamo ripetutamente; mentre ci aiutiamo mutuamente con l’editing, con vari programmi nel computer, con i colori e con la vita. Ernesto, Judith e la mia nuova famiglia: Aisling, Pam, Sandra, Umit, Willem, Silvia, Stacy, Todd, Stan, Oliver, Tammy, Juan, Sergio e il mio amico Simone. Grazie. Spero di rivedervi presto. Con amore Geralyn Shukwit
® Oliver Stegmann
Questo workshop è stato il mio secondo con Ernesto durante le feste dei morti. Mi era piaciuta così tanto l’esperienza dell’anno passato che ho deciso di ritornare anche quest’anno. Generalmente Ernesto suggerisce di ritornare nello stesso posto ripetute volte per capire meglio il luogo, la sua gente, vedere come vivono. Ritornando, riesci a scattare foto migliori con il passare del tempo. Sebbene abbiamo visitato posti a noi familiari sia a Oaxaca sia nella Sierra, abbiamo vissuto nuove opportunità fotografiche.
Ho incontrato nuovi amici che condividevano la stessa passione per la fotografia. Ci siamo sentiti uniti e abbiamo imparato molto quando abbiamo guardato assieme le immagini scattate da tutti: si apprende non solo nel ricevere consigli utili e onesti ma anche discutendo le immagini degli altri partecipanti. Ernesto è molto severo durante le sessioni di editing: foto considerate mediocri non sono selezionate ed è meglio dimenticarsele perché indebolirebbero l’intera selezione.
Durante il workshop, è anche interessante avere la possibilità di vedere lavori di Ernesto non pubblicati e di ascoltarlo parlando della sua filosofia fotografica e di vita. Il workshop ti aiuta molto anche mettere meglio a fuoco la tua visione artistica. Non vedo l’ora di poter ritornare a ripetere l’esperienza di Dia de Muertos assieme ad Ernesto il prossimo anno! Oliver Stegmann
® Pamela Richmond
Caro Ernesto, come sempre il workshop è stato pieno di piacevoli e inaspettate diversioni. Oaxaca è bella, le montagne erano fredde e un poco umide, ma il gruppo era energizzante; le celebrazioni dei morti e la gente che partecipava coinvolgenti. Naturalmente scattare buone foto è sempre una sfida mentre cercavamo di cogliere la realtà e lo spirito dell’evento. La combinazione di situazioni di dolore e di celebrazioni che rafforzano la vita mi hanno particolarmente colpito.
Il nome del gruppo Nosotros y Los Otros paradossalmente ci ha aiutato a essere uniti e a riconoscere le nostre differenze. Chi l’avrebbe mai pensato che andare su e giù per dei sentieri fangosi sotto la pioggia cercando di scattare foto poteva essere così divertente. E poi ovviamente c’era il mezcal… Pam Richmond
® Sandra Pereznieto
E arrivato il momento di dirci addio. Come gocce d’acqua, ognuno di noi ritorna alla sua vita. Rimane solo il silenzio.
Ma nella tua memoria rimangono le maschere e le comparse, i fiori di cempasúchil, i cimiteri e le candele, l’aroma dei camini accessi e le notti di mezcal. Soprattutto, rimangono tutti gli amici uniti dalla comune passione, di un mondo pieno d’immagini, vissute, condivise, all’unisono, come in una musica. Un pezzo di vita piena di anima rimane, e rimarrà per sempre.
Assieme abbiamo scritto la storia che forgia il nostro cammino. Oaxaca sarà per sempre un luogo speciale, con le sue montagne piovose e le bande musicali dei paesini, con la sua gente semplice e piena di tradizioni ancestrali che ti commuovono. Ma nella mia memoria rimane soprattutto il volto sorridente di ognuno di voi che, a ogni momento, mi avete fatto sentire come parte di un insieme meraviglioso. Le vostre costanti manifestazioni d’affetto mi hanno accarezzato l’anima.
Come la prima volta, la crescita è stata immensa e la sfida difficile. Il lavoro costante e la concentrazione hanno dato i loro frutti, ma non solamente i tuoi, sono anche i successi altrui. L’allegria per le foto di tutti s’è trasformata in una felicità onesta.
La sottigliezza delle foto di Juan ci ha sorpreso; la forza delle foto di Umit; lo sguardo speciale di Simone; la dolcezza e la semplicità di Tammy; la magia di Aisling; le immagini quasi eteree di Geralyn; Silvia come un vulcano in eruzione; le parole sempre sagge e sincere di Stan, il suo lavoro lento che si vede trasparire nelle sue immagini; il camminare ammirevole di Pam è una lezione di vita; l’energia di Willem; l’altezza in tutti i sensi di Oliver; i passi sicuri di Sergio; le risate di Sissy; la morbidezza delle immagini di Stacy; i color di Todd e fra tutti, le foto di Isla di Ernesto. Tutte e ognuna delle immagini rimarranno sempre dentro di me.
Fotografare la mia gente e la mia terra è stato bello. Ernesto ci ha guidato nuovamente lungo un sentiero magico e con pazienza e bontà ci ha sfidato per continuare a crescere, senza concessioni, dando per scontato che possiamo diventare una migliore versione di noi stessi. La difficoltà e lo sforzo ci hanno unito nell’amicizia e ci hanno obbligati ad aiutarci mutuamente, e con affetto abbiamo appreso da ogni sguardo, da ogni immagine, da ogni passo falso che commetteva ciascuno di noi.
Venendo a Oaxaca per seguire il secondo workshop con Ernesto mi chiedevo come sarebbe stato fotografare lo stesso evento assieme ad altri tredici fotografi, considerando che nel mio primo workshop ero stata l’unica alunna. Mai mi sarei immaginata che sarebbe stata un’esperienza così arricchente. La bontà e il cameratismo sono stati il filo con il quale abbiamo tessuto una rete di sostegno sincero che ha propiziato momenti belli, divertenti, emozionanti. E’ stato incredibile costatare, giorno dopo giorno, come ognuno di noi aveva una forma di vedere così personale e che anche quando scattavamo uno accanto all’altro, i risultati erano sempre così diversi.
Mi porto dentro non solo le immagini selezionate, ma anche quelle che non fatto io perché le sento mie per la felicità che ho sentito nel vederle realizzare davanti ai miei occhi sorpresi. Mi rendo anche conto di aver dato il passo successivo in un cammino che appena comincia.
E lo stregone dietro queste maschere ritorna a essere quest’uomo siciliano con una qualità umana straordinaria, che con una visione tutta sua di cosa è un momento fotografico, condivide con tutti noi la sua storia, la sua famiglia, gli angoli di mondo cercati con tanto amore, i propri sbagli e le scelte azzeccate, e dal suo andare possiamo continuare ad apprendere, e che dalla sua bontà dobbiamo sentirci grati.
Grazie a tutti e a ognuno di Nostros y Los Otros per le risate sospese in un luogo dove sempre ritornerò con i miei ricordi.
So bene che i nostri cammini ritorneranno a incontrarsi. Conserverò, quindi, i miei baci e gli abbracci mattutini per quando ci rivedremo.
Grazie Ernesto per tanto e per tutto. Sandra Pereznieto
® Sergio Barra
Posso descrivere la mia esperienza a Oaxaca come qualcosa d’inaspettato. Pensavo che potessi essere pronto per qualsiasi cosa, specialmente sapendo che, svolgendosi nel mio paese, il workshop non mi avrebbe sorpreso.
All’inizio del corso ho avuto un po’ d’ansia: prima di tutto perché avevo varie distrazioni legate al mio lavoro; poi c’era la paura di condividere il mio lavoro da principiante con tutta la classe. Devo riconoscere che ero probabilmente il meno esperto di tutti i partecipanti. All’inizio, avevo seri dubbi se fare vedere o no il mio portfolio, poi, alla fine, l’ho presentato agli altri fotografi del gruppo in cui figuravano fotografi esperti e di grande talento.
Se avessi deciso di non staccare la spina dal resto del mondo e di coinvolgermi pienamente nel workshop, non credo che sarei riuscito ad apprendere tanto. Ritengo anche che la mia vita sarebbe rimasta la stessa.
Ma decisi di tuffarmi completamente nel workshop e di lasciarmi dietro qualsiasi distrazione. Grazie al meraviglioso sostegno della mia famiglia sono riuscito a immergermi totalmente nel magico mondo della vita messicana e sono riuscito a catturare immagini sorprendenti sia a Oaxaca sia nella Sierra Norte.
Grazie Ernesto per permettermi di essere parte di quest’avventura. Sai benissimo che qualcosa dentro di me è cambiata molto. Grazie a tutti i miei compagni di viaggio che con molta dedicazione mi hanno aiutato lungo il cammino con il loro cameratismo, con i loro consigli e molta pazienza mi hanno fatto sentire come parte della famiglia.
Grazie Silvia, Simone, Umit, Geralyn e Willem per aver fatto di questo viaggio una grande avventura e per essere stati parte dei Los Otros. Grazie Stan per i tuoi consigli e per gli eccellenti suggerimenti sul cibo; Sandra grazie per occuparti di tutti noi e per farci sentire importanti; Tammy grazie per i tanti momenti di gioia; Pam, la tua forza e la tua energia sono state molto importanti per tutto il gruppo; Aisling ho imparato così tanto da te, la tua sensibilità è incredibile; Todd e Stacey grazie per le vostre attenzioni; Juan, sei un essere umano straordinario e Sissy grazie per la tua fiducia. Ho apprezzato molto le conversazioni che abbiamo condiviso.
Oaxaca è un luogo affascinante, pieno di tradizioni che si ripetono anno dopo anno; un luogo pieno di colori, mistero, musica, natura immagini e momenti che costantemente arricchiscono questa esperienza: Oaxaca è un luogo magico.
Vado via con la bontà e la generosità della sua gente, con i loro sguardi onesti e la loro maniera semplice di essere, la loro ospitalità, la loro felicità nel condividere le loro risa, canzoni, le loro montagne, i loro sentieri tortuosi e gli alti pini, il loro mescal e il formaggio, le tlayuda e le cavallette.
Oggi la mia vita è cambiata non solo come persona che sente il bisogno di comunicare attraverso la fotografia, ma anche perché con i miei occhi posso comunicare ciò che sento dentro e ciò che voglio; perché ho scoperto che molte gioie sono semplici e che con poco possiamo intensamente goderci ogni momento; perché qualcosa di speciale può essere vicino a noi se la vogliamo vedere; perché sono fortunato di vivere ciò che vivo e di essere dove sono. Grazie Signore per tutte queste benedizioni.
Grazie Ernesto per permettermi di vivere quest’esperienza e spero di rivederti in Sicilia presto. Sergio Barra
® Silvia Montanari
Quando ci si perde è sempre bene tornare da dove si è partiti. La mia fotografia è nata in questa terra contraddittoria e maledettamente bella: per questo sono ritornata.
Un’esperienza nuova quella di Oaxaca in cui ho respirato la morte e in cui mi sono fatta travolgere dalla vita.
La vita ti sorprende così, seminandoti dentro un panorama, una canzone, un’immagine, un odore, che poi non riesci più a cancellare perché da lì in poi i tuoi occhi sono nuovi.
I miei sono pieni di luci di candele, di sole che sorge tra le montagne, di gente che balla, di risate con gli amici, di mostri assolutamente amichevoli, di serate con un bicchiere di mescal in mano….e quando queste emozioni riesci a fermarle per un attimo, capisci che in quella foto c’è la felicità.
Vorrei avere le braccia abbastanza lunghe da potervi abbracciare tutti e per ringraziarvi di esserci stati; in qualche modo ognuno di voi mi ha insegnato qualcosa.
Grazie ai Nosotros per la pazienza e grazie ai Los Otros per la gioia allo stato puro ma, soprattutto, grazie a te Ernesto per questa bellissima opportunità e per avermi svegliato dal mio torpore fotografico…e grazie ai miei dos hermanos Juan e Umit per avermi regalato degli istanti che valgono una vita.
E’ davvero eccezionale quanto tu, Ernesto riesca a fare per ogni tuo allievo: siamo così diversi…eppure respiravamo tutti allo stesso ritmo.
Spero un giorno di potervi rendere orgogliosi di me. Per ora continuo il mio viaggio in Messico e nella mia anima. Sarete sempre al sicuro nel mio cuore.
Non dimenticate mai il vostro sorriso….love. Silvia Montanari
® Simone D´Angelo
Quando mi decisi per il mio primo workshop fotografico, arrivai a Ernesto Bazan per una serie di piccole coincidenze fortuite. Nel mio mondo della fotografia, fatto soprattutto di sensazioni, Ernesto era una figura della quale mi sembrava di percepirne l’essenza anche senza averne sviscerato la conoscenza. Al tempo stesso sentivo uno strano miscuglio di sintonia e distonia che m’incuriosiva abbastanza da decidere di non volerne approfondire i motivi. Evitai anche di guardare le foto delle precedenti edizioni come lo stesso Ernesto mi aveva consigliato di fare. Volevo arrivare in Messico vergine e così ho fatto.
L’impatto, coccolato dai colori di Casa Arnel, è stato sin da subito positivo. La bontà del lavoro di Ernesto era tangibile già nell’affiatamento di un gruppo formato quasi interamente da “reduci” dei passati workshop. Una sintonia nella quale è stato facile entrare nonostante qualche serio problema di comunicazione! Avere intorno Ernesto è stato un privilegio. Poterlo sbirciare mentre scattava con la stessa calma e la stessa passione che comunica nelle foto della sua vita è valso tanto quanto i preziosi editing di gruppo. Grazie mille Ernesto, per i consigli e per i complimenti che mi hanno persino fatto arrossire.
A tutti gli amici del gruppo Los Otros y Nosotros: mi dispiace per i numerosi lost in translation, ma è una fortuna che attraverso la condivisione d’immagini fotografiche si riesca a parlare di se stessi e ad accorciare in breve tempo la distanza al di là delle parole. Forse è anche per questo che sono entrato inconsciamente in molte delle vostre foto.
Non dimenticherò la magica notte nel cimitero di Santa Maria Atropa (entrato in punta di piedi e uscito zombie mescalizzato), i muri colorati zampillanti arte fresca lungo tutte le stradine di Oaxaca, l’inaspettata preoccupazione della mia ragazza che mi credeva morto nella Sierra (Linda, grazie per avermi convinto a scattare a colori!) e la bellissima sfilata di Etla. A presto. Simone D’angelo
® Stacy Pervall
® Stan Raucher
Un workshop with Ernesto è sempre un’esperienza meravigliosa. Questo, il mio nono assieme a lui, è stato molto speciale. Come sempre, l’insegnamento di Ernesto è stato molto profondo, impegnativo e gentile. Mi ha anche ispirato molto vedere il lavoro degli altri studenti, e poter sentire la cooperazione e assistenza fra tutti noi. Sento già che questo workshop avrà un effetto rilevante nel mio approccio fotografico.
Ringrazio i miei vecchi amici -Oliver per le nostre conversazioni e per l’editing, Umit per il suo entusiasmo e il piacevole mescal, Willem for intraprendere nuove sfide e Juan per dire “no” e per il suo bellissimo portfolio messicano. Voglio anche ringraziare i miei nuovi amici: Sandra per l’apertura della sua mente e del suo cuore; Silvia per le sue risate e le tre regole; Simone per essere nelle foto degli altri; Sergio per il suo senso dell’humour e per la sua guida; Tammy per il suo giovane spirito; Pam per il suo ancora più giovane spirito; Todd per la sua persistenza, Stacy per conoscere ed esprimere le sue idee; Aisling per il massaggio sul collo e Geralyn per il suo comportamento quieto e riservato. Grazie anche a Sissy per avere organizzato una cena meravigliosa per tutti noi in un posto sperduto.
Che gruppo incredibile, pieno di gente di talento e di persone divertenti di numerose nazioni e generazioni – no Nosotros Y Los Otros, ma Todos, Tutti. Stan Raucher
® Tammy Merino
Oaxaca, è stato il mio secondo workshop con Ernesto che ancora una volta mi ha ispirato e mi ha dato fiducia per continuare a crescere e apprendere fotograficamente.
All’inizio ero un po’ indecisa e confusa se seguire il workshop de Día de Muertos, perché volevo evitare di fotografare esclusivamente maschere di Halloween.
Ernesto mi ha dato fiducia e una volta iniziato il workshop ho capito che questo corso non aveva niente a che vedere con Halloween e mi sono innamorata di Oaxaca e della sua cultura autoctona e profonda e di tutto ciò che la vita ci stava regalando.
La visita al cimitero è stata un’esperienza che va al di là dell’esperienza umana, è stata un’avventura spirituale che ripeterei tante volte nella mia vita. E’ molto emozionante poter essere parte di un rituale così bello e poter condividere con le famiglie i momenti d’intimità, a volte con dolore e a volte con gioia.
I costumi delle maschere vanno molto al di là dell’immaginazione: sono realmente magici e surreali.
Tutto ciò senza Ernesto non sarebbe stato possibile. Ernesto rappresenta la chiave che apre la porta a infinite possibilità di avventure.
Mi sento molto grata di essere stata parte di questo meraviglioso viaggio e di avere avuto tutti questi compagni di viaggio dai quali ho imparato tantissimo. Grazie anche a Sissy per la sua compagnia e tenerezza. Viva Nosotros Y Los Otros! Tammy Merino
® Todd Stern
® Umit Okan
Il mio secondo workshop con Ernesto a Oaxaca è stai molto divertente! Al di là d poche foto buone, ritorno a casa con dei ricordi molto speciali… Sono molto contento di avere rivisto vecchi amici durante il workshop messicano. Bere il mezcal con Kankas e sorseggiare la cioccolata calda al Mayordomo è valso l’intero viaggio.
La prossima fermata è Bahia. Non vedo l’ora di trascorrere altri dieci giorni con Ernesto. Umit Okan
@ Willem Kuijpers
Durante la Pasqua del 2011 presi un appuntamento con Umit per incontrarci al workshop di Oaxaca 2013.
Dopo Cuba e Sicilia, questo è il mio quarto workshop con Ernesto.
Adesso dopo quattro settimane nuovamente a casa è arrivato il momento di riflettere.
Fotograficamente parlando non ritengo che il workshop sia stato per me molto produttivo a causa di problemi con l’aerolinea, non avere dormito per sessanta ore, e, infine, per non essere risuscito ad ambientarmi a Oaxaca e alla sua gente straordinaria come avrei voluto.
Ma come ha menzionato Juan dicendo che il Messico è il suo mostro, Oaxaca sarà anche il mio mostro e dovrò lottare contro di lui…. Forse ritornerò il prossimo anno.
A parte le mie difficoltà, mi sono divertito tanto con un gruppo di persone bellissime provenienti da tutto il mondo e con background diversi, ma tutti condividendo usta passione per la fotografia.
Credo che sia questa la cosa importante: conoscere gente che ha la tua stessa passione. Lavorare sodo per riuscire ad avere alcune foto.
E’ stata un’esperienza che non dimenticherò e che rimarrà sempre dentro di me: ubriacarmi un poco al cimitero; andare di casa in casa con la gente in maschera nei paesini e bere birra e mescal con la gente; andare in giro con Sergio il nostro guidatore esperto; vedere lo sguardo orgoglioso di Juan di sentirsi messicano; trascorrere del tempo assieme a Los Otros e naturalmente anche con Nosotros; cantando canzoni messicane tradizionali in una mezcaleria. E finalmente godersi la vista spettacolare della Serra dai nostri balconi e ritrovarmi la coperta con la principessa nella mia camera.
Auspicabilmente rivedrò alcuni di voi durante la settimana Santa in Sicilia. Willem Kujiper